Show-room e negozio. Il significato profondo delle cose (anzi “lo spirito”) nasce prima di tutto dal nome che diamo loro.
Nel termine “show-room” la parte decisiva è “show”: mostrare, fare spettacolo.
Nel dizionario etimologico di Ottorino Pianigiani il termine “negozio” viene spiegato come “negativo di ozio”, ma anche come “occupazione”, “bisogna”, “cura”, oltre che nei significati più comuni come “luogo dove si acquista e si vende”.
Ecco: IVO MILAN è un negozio. Del negozio conserva il nome del fondatore, come testimonianza di continuità e di una storia ultracentenaria. Ma questo è un luogo soprattutto costruito sulle parole di “bisogna” e “cura”.
Bisogna. Come “necessità” di trovare sempre la ragione autentica del proprio operare, lontano da strade troppo battute; cercando nell’abito, nel modo di vestire, un’occasione non banale di riflessione su se stessi e, parafrasando Rei Kawakubo, cercare di conoscere ciò che “non è mai stato visto prima”:
Cura. Come “grande ed assidua diligenza” nel costruire con passione un itinerario di conoscenza assieme al cliente, privilegiando il colloquio, lo scambio delle idee e cercando di ridare allo spazio (il negozio come “atelier”) e al tempo (come “opportunità per conoscere”) quel valore aggiunto che del “negozio” è la ricchezza maggiore.